Cenere nella terra del muschio
02.04.2013
Una giovane tibetana si immola a Dokarmo, in una remota provincia cinese. Una splendida aquila reale volteggia tra i crinali della valle di Rhemes. Due storie apparentemente lontane e invece unite da un filo che scorre inesorabile tra le mani come la nostra vita.
Cenere nella Terra del Muschio
La fiamma del fuoco rischiarava i volti.
La luce tremula sprigionata dalle braci ardenti nel buio della notte riusciva a illuminare persino le parole di Angelo. La sagoma nera dei loro corpi, efficacemente intabarrati in caldi montgomery di renna, si ripiegava obliqua lungo le rocce. Attorno al fuoco, ricevevano quel sovrappiù di calore come un'aggiunta d'abbondanza; un indennizzo non richiesto, eppure così gradito.In quello spiazzo di foresta, murato solo da gelide alture grigio cenere e dalla bruma delle tonanti acque del Gyalmo Ngulchu 1, le parole di Angelo, a contrasto, sgorgavano lentamente come se uscissero da una sorgente antica che riemerge alla superficie dopo aver viaggiato per millenni nelle viscere della terra, fossilizzate nella memoria.